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Intervista alla ...


Signora Reichegger


Red:
Possiamo farle alcune domande sull’infarto che L’ha colpita?

Signora Reichegger: Sì, certo.

Red: Che cosa è successo? Ci descriva brevemente l’accaduto.

Signora Reichegger: Era una sera di settembre di 8 anni fa. All’epoca avevo 50 anni. Avevo cenato e dopo un po’ volevo andare a letto. Per caso e per fortuna, quella sera mia figlia era a casa con me. Al momento di coricarmi ho avvertito un senso di oppressione al petto e dolori sul lato sinistro del corpo; inoltre il mio braccio sinistro si era addormentato ed era diventato completamente bianco… Allora ho chiamato mia figlia, chiedendole di salire da me e di chiamare il medico, perché avevo capito subito che mi era successo qualcosa di grave. Il mio medico era in ferie e così mia figlia ha chiamato il soccorso sanitario.

Red: Si è sentita in buone mani?

Signora Reichegger: Sì, i soccorsi sono arrivati subito. Faceva già buio e per questo non sono intervenuti con l’elicottero ma con l’ambulanza. Strada facendo ho avuto un arresto cardiaco, ma per fortuna il mezzo di soccorso era dotato di defibrillatore, altrimenti ora non sarei più qui… Quella sera stessa sono stata portata direttamente all’ospedale di Bolzano, ma ho solo un vago ricordo; sono stata prima una settimana a Bolzano e poi una settimana in terapia intensiva a Brunico.

Red: Non aveva mai pensato di poter essere a rischio infarto?

Signora Reichegger: No, non lo avevo mai pensato. Soffrivo di ipertensione arteriosa, ma prendevo dei farmaci ed ero convinta di avere il problema sotto controllo. Solo in seguito mi è venuto in mente che mio padre era cardiopatico e che mio zio aveva avuto un infarto. A queste cose, semplicemente, non si pensa.

Red: I sintomi di infarto miocardico nella donna possono essere diversi che nell’uomo. Lo sapeva?

Signora Reichegger: Lo ho saputo soltanto dopo, mentre stavo seguendo la riabilitazione a Prissiano; anche ora che faccio parte di un gruppo sportivo di pazienti cardiopatici sono venuta a sapere, parlando con le altre donne, che prima dell’attacco di cuore una aveva mal di stomaco, un’altra mal di schiena, tutti sintomi che non avrei mai pensato fossero associabili ad un infarto.

Red: Avverte ancora qualche disturbo? Questa esperienza Le ha cambiato la vita?

Signora Reichegger: Sì, faccio fatica a piegarmi, quando mi allaccio le scarpe, avverto spesso un senso di oppressione al petto, ma faccio tanti esercizi e poi comunque ci si fa l’abitudine.
Ora mi sento più sotto controllo di prima e sono contenta di non essere più in ansia, quella sono riusciti a togliermela gli specialisti. Considero l’8 settembre il mio secondo compleanno e ora vivo con una maggiore consapevolezza. Prima avevo la mania delle pulizie, ora invece riesco a fare tutto ma in un altro modo. Ho imparato a delegare e anche mio marito mi dà una mano.

Signora Reichegger: Di sottoporsi a regolari check up, di controllare i valori della pressione e della glicemia, oltre che il peso, di seguire una dieta consapevole; anche se so che oggigiorno la vita impone ritmi frenetici, occorre comunque pensare anche in prospettiva. Evitare lo stress è un’altra delle cose che oggi ho imparato a fare.